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aborto quando una vita si spegne

Aborto…quando una vita si interrompe.

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aborto quando una vita si spegne

Febbraio 11, 2018 //  by Noemi Di Biase//  Leave a Comment

In questo nuovo articolo tratteremo un argomento molto delicato. Parleremo di aborto ossia dell’ interruzione di gravidanza. Il nostro pensiero e il nostro sostegno sono rivolti a tutte coloro che hanno perso il proprio bambino ma continuano a lottare e ad avere la forza di non perdere mai la speranza.
Buona lettura!

Aborto: di cosa parliamo?

Si definisce aborto l’interruzione della gravidanza entro il 180° giorno di gestazione, corrispondente a 25 settimane e 5 giorni”. Si stima che si verifichi in  circa il 20% di tutte le gravidanze e che l’1% delle donne in età fertile abbia avuto almeno 2 aborti spontanei.

Classificazione

Per quanto riguarda la classificazione, la prima grande distinzione si ha tra

  • Aborto spontaneo: è una patologia della gravidanza
  • Aborto provocato: può essere volontario e regolamentato dalla legge 194/78, “accidentale da cause tossiche e/o traumatiche”, criminoso se applicato al di fuori della legge 194/78 o come conseguenza di lesioni personali).

L’aborto può essere, inoltre, classificato come:

  • Completo: quando il prodotto del concepimento è stato espulso totalmente;
  • Incompleto: quando è stato espulso solo in parte;
  • Interno o ritenuto: quando il prodotto del concepimento non è vitale e rimane nella cavità uterina.

 

Prima di continuare la lettura ci tengo ad avvisarti che…

? Stiamo pubblicando gratis gli argomenti più interessanti sulla gravidanza, il parto e i primi mesi di vita del bambino / bambina nel nostro gruppo Facebook privato.

Se ti interessa aumentare la tua consapevolezza sulla Gravidanza , il Parto e i primi mesi di vita del bambino questo gruppo fa al caso tuo!

Cause di aborto

  • Anomalie cromosomiche o anomalie genetiche: sono solitamente quelle più frequenti. Gli embrioni che presentano un assetto cromosomico alterato o un corredo genetico non adeguato sono destinati a interrompere la loro crescita.
  • Immunologiche:  Questo tipo di aborto si spiega con il fatto che il prodotto del concepimento è un corpo estraneo per l’organismo della madre; durante la gravidanza esistono vari meccanismi che impediscono il rigetto, ma un alterato funzionamento della regolazione di questo sistema, che può avvenire a vari livelli e per diversi motivi, può essere la causa dell’interruzione della gravidanza.
  • Di origine infettiva:  I virus (Herpes, Cytomegalovirus, Parvovirus) sembrano essere i micro-organismi coinvolti con maggiore frequenza, anche in considerazione della loro potenziale capacità di creare infezioni croniche materne.
  • Malattie sistemiche della madre: diabete gestazionale o preesistente alla gravidanza, ipertensione arteriosa, cardiopatietalassemia, tireopatie, erparatiroidismo, predispongono e/ o possono essere correlate in vario modo all’aborto, anche in considerazione della gravità del quadro clinico.
  • Inadeguata secrezione di progesterone da parte del corpo luteo può essere responsabile di aborto nel primo trimestre.
  • Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): rappresenta l’alterazione endocrina più frequentemente collegata ad abortività spontanea.
  • Anomalie di sviluppo, posizione e formazione dell’utero:  potrebbero essere responsabili di aborto. L’utero setto rappresenta la malformazione più frequente ed è associata con la più alta percentuale di fallimenti riproduttivi e complicazioni ostetriche.
  • Fibromi uterini
  • Incontinenza cervicale:  è una condizione in cui viene a mancare l’azione di sostegno del collo uterino.
  • Consumo di tabacco e alcol e tossico-dipendenza: sono causa di aborto e la frequenza è più elevata nelle donne che ne abusano.

Diagnosi

  1. La minaccia di aborto:  si manifesta con metrorragia (perdite ematiche dall’utero) e dolori.
  2. L’aborto inevitabile: si presenta con perdite ematiche abbondanti e con dolori più intensi; il canale cervicale, all’esplorazione vaginale, è aperto e questo è il principale reperto obiettivo che permette la diagnosi differenziale con la minaccia d’aborto; il materiale abortivo può essere in via di espulsione con il quadro di aborto in atto. L’ecografia e il dosaggio quantitativo della beta-HcG completano il quadro diagnostico. Se il materiale abortivo non è espulso completamente si ha un aborto incompleto; in questo caso permane una perdita ematica di intensità minore e, se non si interviene, sono alti i rischi di complicanze infettive.
  3. L’aborto interno e /o ritenuto:  clinicamente scompaiono tutti i sintomi gravidici, l’esame obiettivo vaginale mostra un collo uterino chiuso, senza perdite ematiche o, se presenti, scarsissime e il volume dell’organo risulta inferiore a quello dell’epoca gestazionale. La diagnosi può presentare difficoltà, soprattutto prima della 12a settimana; sono necessari, quindi, dosaggi seriati della beta-hCG e monitoraggi ecografici a distanza di una settimana.

Interruzione volontaria di gravidanza

L‘interruzione volontaria di gravidanza è consentita in Italia ed è regolamentata dalla legge 194/78. Nel testo di legge viene rispettata l’autodeterminazione della donna entro i primi 90 giorni di amenorrea.

Dopo i primi 90 giorni (art. 6) l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) può essere praticata quando:

  • la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;
  • siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinano un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.

Quando sussiste la possibilità di vita autonoma del feto, l’interruzione della gravidanza può essere praticata solo nel caso di cui al punto a) dell’art. 6 e il medico che esegue l’intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto (art. 7).

 

Questo articolo si pone come puramente informativo, lontano, pertanto, da qualsiasi tipo di giudizio altrui.

La perdita di una gravidanza cercata, attesa e desiderata oppure la scelta di porre fine ad una gravidanza non pianificata sono entrambi eventi sconcertanti e dolorosi che spesso portano con sè ansie, sensi di colpa e paure, se tu e/o il tuo partner state vivendo una di queste emozioni e vi sembra che non vi siano vie di uscita, considerate l’ipotesi di rivolgervi ad uno psicologo per una consulenza.

Per qualsiasi ulteriore informazione a riguardo o chiarimento non esitate a contattarci.

 

Foto di Free-Photos

Categoria: Articoli, Parto

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