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induzione del travaglio

Induzione del travaglio: che cos’è?

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induzione del travaglio

Dicembre 19, 2017 //  by Noemi Di Biase//  Leave a Comment

Tanti sono i termini che in sala travaglio, in sala parto o semplicemente nei corridoi di un ospedale avrete potuto sentire senza conoscerne realmente il significato. Oggi parleremo di “induzione del travaglio”, andando a capire di cosa si tratta, quando e come viene eseguita. Buona lettura!

Induzione del travaglio

L’induzione del travaglio di parto è un intervento medico messo in atto al fine di interrompere l’evoluzione della gravidanza. L’obiettivo primario è riuscire ad ottenere un travaglio attivo.

La donna deve essere informata sull’indicazione all’induzione, sul metodo di induzione e sui rischi della procedura.

Si dovrebbe prendere in considerazione il ricorso a una tale metodica soltanto qualora si ritenga che questo intervento comporti benefici materno-fetali evidentemente maggiori e rischi significativamente minori rispetto all’attesa dell’insorgenza spontanea del travaglio di parto.

 

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Obiettivo dell’induzione

L’obiettivo dell’induzione è quello di facilitare l’insorgenza del travaglio di parto attraverso il processo di “maturazione” della cervice e l’inizio dell’attività contrattile uterina.

Il criterio di selezione delle pazienti da trattare con le diverse metodiche di induzione si basa essenzialmente sul grado di “maturazione cervicale”. Il metodo più comunemente usato per la valutazione della cervice è il “Bishop pelvic score system”.

Tale sistema prende in considerazione le caratteristiche della cervice uterina (lunghezza, posizione, appianamento e consistenza) e il livello della parte presentata nello scavo pelvico.

Punteggio di Bishop

Sistema che valuta le potenzialità che una donna ha di partorire spontaneamente per via vaginale, inoltre serve per scegliere il tipo di metodica per l’induzione del parto. Si basa sulle caratteristiche del collo dell’utero, sulla posizione del feto e la proporzione feto-pelvica. Si valutano quindi i seguenti punti con il suddetto punteggio:

–dilatazione della cervice: 0 se non c’è dilatazione; 1 se ci sono 1/2 cm di dilatazione; 2 se ci sono 3/4 cm di dilatazione; 3 se la dilatazione è >5.

–lunghezza del collo: 0 se di 3 cm; 1 se di 2 cm; 2 se di 1 cm; 3 se di 0 cm.

–consistenza del collo: 0 se rigida; 1 se media; 2 se cedevole.

–posizione del collo: 0 se posteriore; 1 se intermedia; 2 se anteriore.

–livello della testa: 0 se -4; 1 se -2; 2 se 0; 3 da +2 a + 4.

La valutazione si calcola così:

–  da 0 a 3 le condizioni sono altamente sfavorevoli ed è necessario stimolare il collo dell’utero con un gel a base di prostaglandine.

–  da 4 a 5 le condizioni sono mediamente sfavorevoli e si deve applica il gel alle prostaglandine in fondo alla vagina

-superiore a 5 le condizioni sono favorevoli, si pratica la rottura meccanica delle membrane e in seguito si somministra ossitocina per via endovenosa.

Fallimento dell’induzione

L’induzione si ritiene fallimentare nel momento in cui non si riesce a raggiungere una fase attiva del travaglio. Per fase attiva si intende quella fase del travaglio caratterizzata da attività contrattile efficace e regolare (2‑4 contrazioni in un intervallo di tempo di 10 min) con collo raccorciato di almeno l’80% e con progressiva dilatazione cervicale di oltre i 4‑5 cm, dopo almeno 12 ore di infusione ossitocica e membrane rotte (spontaneamente o con Amniorexi).

Indicazioni all’induzione del travaglio

  • Gravidanza Post-termine e Prevenzione della Gravidanza Post-termine
  • Si ritiene opportuno offrire l’induzione al travaglio di parto a tutte le donne tra 41+0 e 42+0 settimane
  • PROM a termine (> 37 s.g.)
  • Morte Intrauterina Fetale
  • Pregresso TC (con scelta VBAC)
  • Disordini Ipertensivi: l’induzione del travaglio di parto in casi di preeclampsia severa precoce (prima delle 34 settimane di gestazione) è una scelta praticabile dopo un attento bilancio del rapporto rischi/benefici materni e fetali.
  • Diabete: nelle gravidanze complicate da diabete pregravidico con buon controllo glicemico è raccomandato offrire l’induzione tra le 38 e 40 settimane.

Metodi per l’induzione del travaglio

Esistono diversi metodi ai quali poter ricorrere per l’induzione del travaglio. Scopriamo insieme quali sono:

  • Prostaglandine: vengono applicate manualmente a livello vaginale sotto forma di gel o di piccole striscette di tessuto che, a poco a poco, sono in grado di far maturare il collo uterino, ammorbidendolo e appianandolo, per consentirgli di dilatarsi facilmente;
  • Ossitocina:  si usa prevalentemente nel caso in cui il collo dell’utero sia già dilatato e appianato per rinforzare contrazioni già presenti. «Per via endovenosa viene profuso un analogo dell’ossitocina prodotta naturalmente al momento del travaglio che intensifica l’attività contrattile;
  • Amniorexi: rottura artificiale delle membrane amniocoriali, volgarmente chiamata “rottura delle acque”. Viene eseguita dall’ostetrica manualmente mediante uno strumento, l’amniotomo, sotto contrazione.
    E’ totalmente indolore in quanto a ridosso delle membrane amniocoriali non vi sono terminazioni nervose;
  • Scollamento delle Membrane:  è una manovra che permette di accelerare o indurre il travaglio e consiste nello scollare in modo meccanico le membrane amniocoriali dalla superficie interna del collo dell’utero.

Monitoraggio materno-fetale durante l’induzione

È raccomandato procedere con un monitoraggio CTG (cardiotocografico) per ’30 min prima e per ‘40‑‘60 min dopo l’applicazione di farmaci o presidi per la maturazione cervicale (prostaglandine).

I parametri vitali materni (P.A= pressione arteriosa; FC=frequenza cardiaca; T= temperatura corporea)dovrebbero essere monitorati e registrati a intervalli regolari secondo schemi prestabiliti.

Prima della somministrazione di dosi successive di prostaglandine è opportuno ripetere il monitoraggio del benessere fetale e la valutazione ostetrica.

In corso di infusione con ossitocina è quindi raccomandato il monitoraggio CTG continuo.

 

Per ulteriori informazioni o chiarimenti lasciate pure un commento qui sotto oppure contattateci in privato.

A presto,

Noemi.

Foto di Rawpixel on Unsplash

Categoria: Articoli, Parto

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