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amniocentesi che cosa è e quando farla

Amniocentesi: cosa è e quando farla

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amniocentesi che cosa è e quando farla

Dicembre 6, 2017 //  by Veronica Policella//  Leave a Comment

L’amniocentesi è una tecnica invasiva di diagnosi prenatale. Serve a valutare il DNA fetale tramite un prelievo di liquido amniotico per verificare la presenza di eventuali anomalie genetiche.

Nel liquido amniotico si trovano cellule fetali di origine epiteliale e su queste cellule si andranno a eseguire le analisi.

Come si esegue l’amniocentesi?

Prima di eseguire l’amniocentesi viene fatto un controllo ecografico con lo scopo di rilevare la vitalità del feto, la sua posizione e la localizzazione della placenta.

Viene scelto accuratamente il punto d’inserimento dell’ago, preferibilmente lontano dalla placenta e in corrispondenza di una tasca di liquido di alcuni centimetri.

La via transplacentare è scelta solo se non ce n’è un’altra migliore e se non c’è la presenza del cordone nell’area del prelievo.

La procedura dura pochi minuti ed è indolore. Il medico, sotto guida ecografica, preleva una quantità di liquido amniotico corrispondente in millilitri alle settimane di gravidanza e comunque non eccedente venti millilitri.
Il liquido è poi raccolto in apposite provette sterili e inviato a temperatura ambiente al laboratorio di genetica per l’esecuzione delle analisi necessarie.
Nelle gravidanze gemellari la procedura è sostanzialmente la stessa.

A fine procedura sarà eseguito un nuovo controllo ecografico e la paziente dovrà stare a riposo per almeno una mezz’ora prima di poter andare a casa.Durante questo tempo si controllano eventuali perdite ematiche e attività contrattile.

Dopo il ritorno a casa alla paziente si raccomandano un riposo di almeno una settimana e la continuazione della terapia antibiotica e preventiva delle contrazioni. Il tempo di attesa per i risultati può variare secondo la struttura, ma in genere sono disponibili dopo circa 15-20 giorni.

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Chi deve eseguire l’amniocentesi?

La gestante, consigliata dal ginecologo o dall’ostetrica, sceglie se sottoporsi all’amniocentesi. Ci sono però dei casi in cui è fortemente raccomandata.

Questi sono:

  • gravidanza a rischio di malattia genetica poiché presente in uno o in entrambi i genitori o nella famiglia;
  • gravidanza a rischio per difetti fetali evidenziati durante la gravidanza stessa.

Quando è meglio farla?

L’amniocentesi è eseguita nel secondo trimestre di gravidanza, preferibilmente fra la 16^ e la 18^ settimana di gravidanza. Questo periodo è ideale perché in queste settimane l’utero è abbastanza grande da rendere la cavità amniotica facilmente raggiungibile.

Quali sono i rischi dell’amniocentesi?

I rischi dell’amniocentesi sono:

  • l’aborto, con incidenza tra lo 0,2% e lo 0,5%;
  • la rottura delle membrane, il danno diretto fetale, le contrazioni uterine e le perdite ematiche in rarissimi casi.

E’ bene che l’amniocentesi sia eseguita da uno specialista con specifica esperienza. L’incidenza dei rischi può essere legata alla capacità e all’esperienza dell’operatore.

Se avete domande o volete ricevere più informazioni a riguardo, contattateci o lasciate un commento.

A presto, Veronica

Photo by Camila Cordeiro on Unsplash

Categoria: Articoli, Gravidanza

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